Il 13 novembre è la giornata della gentilezza, possiamo organizzare delle attività di movimento che esaltino questo importante valore formativo.
Quali sono gli obiettivi che possiamo sviluppare attraverso delle attività ispirate al valore della gentilezza:
- Sviluppare un pensiero positivo e migliorare l’autoefficacia
Attraverso queste attività che vi propongo gli alunni andranno a migliorare la loro autonomia e auto-cura, monitoreranno i propri sentimenti, cercando di essere grati e gentili con gli altri.
- Rafforzare le relazioni fra i pari
Attraverso queste attività svilupperemo interazioni costruttive tra gli studenti della classe, favorendo il valore dell’empatia tra gli alunni e cercando di risolvere i conflitti che nascono all’interno delle dinamiche di gruppo.
- Promuovere l’empatia
Attraverso attività sulla gentilezza andiamo a promuovere l’empatia che permette di sconfiggere stereotipi e pregiudizi che sono alla base del bullismo e del cyberbullismo all’interno dei contesti giovanili. Favoriamo pertanto l’identità civica dei nostri studenti.
- Promozione della cyber-gentilezza
Nelle nostre lezioni dobbiamo anche rafforzare l’importanza della gentilezza nelle comunicazioni social. Gli studenti credono che online possono comunicare con un linguaggio non formale e spesso volgare, è importante ricordare che anche sui social è bene mantenere un profilo corretto e ispirato ai valori della gentilezza.
La prima attività che possiamo proporre in palestra per sviluppare gli obiettivi descritti si chiama “Chiedere aiuto“, spieghiamo agli alunni che tutti possono trarre beneficio dal chiedere aiuto agli altri. Io chiedo sempre ai miei alunni di svolgere il ruolo di tutor in palestra con gli alunni meno esperti. Non sempre gli allievi che dimostrano difficoltà negli apprendimenti riescono però a chiedere aiuto ai compagni o all’insegnante. Quindi possiamo proporre questa attività per migliorare la consapevolezza e per dimostrare agli alunni che tutti in varie occasioni possono avere bisogno di un supporto.
Possiamo fare un breve brainstorming in palestra o in classe e chiedere ai ragazzi “Quali sono solitamente i momenti in cui si chiede aiuto?”
I ragazzi potranno rispondere in vario modo:
-per risolvere un problema
-per imparare una abilità motoria nuova
-per imparare nuove idee
-per sentirsi meglio.
Dividiamo la classe in piccoli gruppi massimo da 4 alunni ciascun gruppo e chiediamo loro di scrivere su un foglio tutte le volte che hanno sentito il bisogno di chiedere aiuto in palestra o a scuola.
Le risposte anonime vengono poi attaccate su un cartellone e al termine del brainstorming vengono lette a tutta la classe. Le risposte saranno le più disparate:
– quando devo provare un esercizio e non ho capito come si esegue
– quando stiamo giocando ad un gioco e non ho ben capito le regole
– quando mi faccio male e qualcuno mi deve soccorrere
– se ci arrabbiamo per il risultato di una partita o di un gioco
-se non siamo d’accordo con le squadre che vengono scelte per il gioco.
A questo punto possiamo chiedere agli alunni di indicare le persone che potrebbero dargli aiuto nei vari contesti e situazioni. A questo punto con la metodologia del role playing possiamo chiedere agli alunni di mettere in scena delle situazioni come quelle descritte nel cartellone: un alunno rappresenterà chi chiede aiuto e un altro alunno aiuterà il compagno in difficoltà.
In circle time finale possiamo chiedere ora alla classe
– come ci si sente ad essere supportati…
– cosa si prova ad aiutare qualcun altro…
– come l’aiuto possa aiutare a superare gli ostacoli.
La seconda attività “Sei grato” è simile alla prima si può svolgere sempre in classe o in palestra, prevede un attività iniziale di brainstorming in cui facciamo analizzare i termini “gratitudine, riconoscenza”. Chiediamo agli alunni se conoscono il significato di queste parole che scriveremo al centro della lavagna o su un cartellone in palestra. Le soluzioni saranno varie:
“dire grazie a qualcuno che chi aiuta”, ” essere gentile con qualcuno”. Far percepire agli studenti che quando qualcuno fa qualcosa di gentile, carino per loro si genera un sentimento di gratitudine nei suoi confronti.
Ora possiamo chiedere alla classe di pensare a quali momenti a scuola o in palestra hanno provato gratitudine o riconoscenza nei confronti di qualcuno. Es. quando un amico ci ha prestato un paio di pantaloncini per la lezione di ed. fisica perché gli avevamo scordati; quando l’insegnante ci ha aiutato a capire come si svolgeva un esercizio o un gioco che non avevamo capito.
Ora potremmo consegnare agli studenti un foglietto in cui ognuno di loro scrive una frase di gratitudine nei confronti di qualcuno all’interno della classe o della scuola. “sono grato/a a ……………..perchè ………….”
Gli studenti possono poi decidere di consegnare i biglietti alla persona interessata e ringraziarla dell’aiuto, del sostegno che ha profuso.
Infine un gioco di movimento “il puzzle della gentilezza” in cui possiamo dividere la classe in due squadre per sfidarsi in una gara per trovare le parole gentili.
Possiamo stampare il modello di puzzle, qui allegato e appenderlo in palestra o in aula. Ne stamperemo due copie una per squadra. Come per le staffette gli alunni partiranno a turno e dovranno individuare le parole nascoste. Ogni alunno può individuare una sola parola. Se abbiamo una classe numerosa possiamo stampare un terzo puzzle e dividere la classe in tre squadre. Quale squadra troverà per prima tutte le parole nascoste?